Hai mai provato a trovare un articolo di notizie che sembrava essere magicamente scomparso da Google? Beh, forse non è un bug o un'allucinazione, ma sfortunatamente una manipolazione deliberata. Si tratta, infatti, di una pratica subdola che si sta diffondendo sempre più e che consiste nel dereferenziare impropriamente articoli giornalistici attraverso false accuse di plagio.
Tutto è iniziato con una giornalista di Le Canard Enchaîné, Fanny Ruz-Guindos, che lo scorso luglio ha pubblicato un'inchiesta esplosiva su un chirurgo estetico, Olivier Gerbault, accusato di pratiche discutibili. E qualche mese dopo, stupore: il suo articolo semplicemente scomparso dai risultati di ricerca di Google.
Il motivo è semplice: un oscuro sito chiamato “ID 2 Santé” afferma di essere l’autore originale del contenuto, con una pubblicazione retrodatata al 16 maggio – una palese impossibilità poiché l’articolo menzionava fatti accaduti dopo quella data, inclusa la cancellazione di dal chirurgo il 19 giugno.
E questa pratica non è un caso isolato perché già nel 2021 la ONG svedese Qurium aveva documentato come questo metodo avesse permesso di soffocare un’indagine legata ai Panama Papers. Più recentemente, Forbidden Stories ha rivelato anche l'esistenza di Eliminalia, azienda spagnola specializzata nella rimozione di contenuti online attraverso la creazione di siti falsi e post retrodatati.
Questi servizi di dereferenziazione mirano in particolare alle indagini su scandali finanziari, casi di corruzione, indagini penali e articoli compromettenti su personalità.
E il prezzo è conveniente poiché costa fino a $ 1500 per operazione di eliminazione. Allora come può Google, un gigante della tecnologia con risorse colossali, lasciarsi ingannare così facilmente?
Bene, ci sono diverse ragioni per questo. Innanzitutto la sua “moderazione” si fonda su a sistema automatizzato effettuando controlli superficiali dei milioni di reclami DMCA che ricevono. Esiste quindi a presunzione di colpa verso i siti accusati e tutto ciò che è procedure di controversia è complesso e non molto reattivo. In questo modo i truffatori possono ricominciare il loro piccolo piano ancora e ancora e Google ci cascherà sistematicamente.
Di fronte a queste pratiche, Le Canard Enchaîné ha quindi deciso di farlo presentare un reclamo per contraffazione, frode, falsificazione e uso di falsità. Una prima volta legale, quindi, che potrebbe creare un precedente e costringere Google a rivedere le proprie procedure.
Ora, per i media online che temono di essere vittime di questo tipo di pratica, ecco alcune migliori pratiche essenziali da adottare:
- Monitorare regolarmente il suo riferimento a Google
- Documentarsi con precisione date di pubblicazione
- Contenuto dell'archivio su piattaforme di terze parti
- Reagisci rapidamente in caso di dereferenziazione sospetta
- Mantenere i contatti con i team di Google
Per approfondire l'argomento vi invito alla consultazione l'eccellente inchiesta di La Revue des Médias che descrive dettagliatamente queste preoccupanti pratiche.
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