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Bene, e se parlassimo di a Funzionalità HTML piuttosto sconosciuto? Voglio parlare dell'attributo pingquesto piccolo pezzo di codice che ti permette di tracciare i clic sui link in modo discreto!

In effetti, questa piccola meraviglia di HTML5 è stata controversa sin dalla sua creazione, tra i webmaster che la vedono come un vantaggio per l'analisi del pubblico e i difensori della privacy che lanciano l'allarme.

Cominciamo dalle basi. L'attributo ping semplicemente aggiunto a un tag e consente di inviare una notifica a un URL specificato quando l'utente fa clic sul collegamento. Fondamentalmente, è come se il tuo browser stesse giocando a spiare inviando un piccolo messaggio come “Ehi, qualcuno ha appena cliccato in questo modo!

Ecco un esempio:

[Visitez notre site](https://example.com)

Quando fai clic su questo collegamento innocente, dietro le quinte accadono due cose:

  1. Verrai reindirizzato a example.com (normale fino ad allora)
  2. Il browser invia una richiesta POST a analytics.com/log

La parte migliore è che questa richiesta POST contiene informazioni utili come l'URL di destinazione del collegamento, la pagina di riferimento tramite l'intestazione Referer e informazioni sullo user-agent.

Numerose sono le applicazioni concrete:

  • Analisi del pubblico : monitora il comportamento degli utenti senza JavaScript
  • Marketing di affiliazione : monitora le conversioni in modo più affidabile
  • Pubblicità on-line : misurare l'efficacia delle campagne
  • Navigazione interna : capire come i visitatori esplorano il tuo sito

Il vantaggio principale di ping è che è molto più leggero ed efficiente dei tradizionali script di tracciamento. Non è più necessario caricare 250 KB di JavaScript solo per scoprire se qualcuno ha cliccato su un collegamento!

Per i webmaster, ecco alcuni esempi di implementazione:

[Voir le produit](/produit)
[Voir le produit](/produit)
[Voir le produit](/produit)

Lato server, ecco un semplice esempio in PHP per recuperare i ping:

if ($_SERVER['REQUEST_METHOD'] === 'POST') {
$data = file_get_contents('php://input');
file_put_contents('pings.log', date('Y-m-d H:i:s') . " - " . $data . "\n", FILE_APPEND);
}
?>

Per Chrome e i suoi derivati ​​è supportato dalla versione 1.0. Per Firefox è supportato ma può essere disattivato. E per Safari, il supporto è recente.

Ancora più problematico, l’attributo solleva legittime questioni etiche perché, a differenza degli script JavaScript facilmente bloccabili, ping opera di nascosto a livello del browser.

Per proteggerti, ecco le tue opzioni:

In Firefox:

  1. Tipo about:config nella barra degli indirizzi
  2. Ricerca browser.send_pings
  3. Passa il valore a false

Per Chrome e altri browser, installa un'estensione come uBlock Origin che blocca queste richieste per impostazione predefinita.

Quindi, a favore o contro l'attributo ping?

Ebbene, come spesso accade sul web, si tratta di bilanciare utilità e rispetto della privacy. In ogni caso, non esagerare.

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